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9 Gennaio 2023Ebbene sì: anche nel nostro settore esistono, purtroppo, persone che svolgono abusivamente la professione di investigatore. Dovete sapere che sono tanti i casi in cui vengono segnalati all’autorità giudiziaria soggetti che svolgono l’esercizio abusivo della professione di investigatore privato, in barba a ogni legge e malgrado le pene esemplari comminate a chi perpetra questo reato.
In questo articolo vogliamo aiutarvi a capire cosa verificare prima di affidare un mandato per l’espletamento di qualsiasi tipo di indagine privata e aziendale permissibile dalla legge. Un buon punto di partenza e/o approfondimento è la lettura di alcuni dei nostri articoli dedicati alla professione di investigatore, ossia:
- quello dedicato a cosa fa un investigatore privato, come si lo si diventa e quanto si guadagna;
- quello dedicato alla deontologia professionale;
- quello dedicato al Registro degli affari dell’agenzia investigativa;
- quello relativo alle responsabilità civili dell’investigatore privato.
In questo articolo ci soffermeremo su alcuni punti. In particolare:
- scopriremo cos’è e a cosa serve il tesserino di riconoscimento per l’investigatore privato;
- conosceremo la Commissione Anti Abusivismo della Federpol (la federazione che associa tutti gli investigatori privati professionisti in Italia);
- impareremo a riconoscere un investigatore privato abusivo.
Tesserino di riconoscimento per l’investigatore privato
Approvato il 18 maggio 2022 con un decreto del Ministero dell’Interno, il tesserino di riconoscimento per i titolari di istituti di investigazione privata e per gli investigatori privati dipendenti è disciplinato dall’art. 254, comma 3, del regio decreto n. 635 del 6 maggio 1940.
L’istituzione del tesserino di investigatore privato è un gande passo in avanti per garantire la professionalità nel nostro lavoro ed evitare l’abusivismo purtroppo proliferante. In sostanza, si tratta di un tesserino di riconoscimento rilasciato dalle Prefetture in occasione del rilascio o del primo rinnovo della licenza di investigazione privata (quindi sia per agenzie investigative come la nostra che per investigatori privati dipendenti) ai sensi dell’art. 134 T.U.L.P.S.: grazie a tale documento, gli investigatori potranno dimostrare la propria professione esibendo copia della licenza in loro possesso, insieme al documento d’identità.
Caratteristiche fisiche del tesserino di investigatore privato
Sempre nel decreto ministeriale che, di fatto, ha istituito il tesserino sono descritte le caratteristiche di quest’ultimo. In particolare vengono specificati:
- modello;
- dimensioni (70×100);
- formato (cartaceo);
- dati riportati (fra i quali spiccano numero del tesserino, numero della licenza del titolare, fotografia, cognome del titolare, luogo e data di nascita, firma del titolare e dell’ente che ha rilasciato il tesserino, data di rilascio e scadenza, timbro identificativo del Ministero emittente);
- caratteristiche di sicurezza per l’anticontraffazione.
Commissione Anti Abusivismo della Federpol
Un altro organo costituito per la lotta contro l’abusivismo nel settore delle investigazioni private è la Commissione Antiabusivismo istituita da Federpol, attraverso la quale tutti gli investigatori privati professionisti possono segnalare al proprio responsabile territoriale chi opera senza i requisiti e le necessarie autorizzazioni.
Come riconoscere un investigatore privato abusivo
Un buon investigatore privato e/o agenzia dovrebbe essere scelto dal potenziale cliente in base a determinate specifiche. Le indicazioni che stiamo per elencare sono fondamentali e aiutano a distinguere quasi subito un ciarlatano e/o millantatore da un professionista serio e certificato o addirittura un abusivo senza titoli idonei all’espletamento della professione di investigatore.
Ecco la lista di 12 caratteristiche che vi permetteranno di riconoscere un investigatore abusivo ed evitare di assumerlo per le vostre indagini, aziendali o private che siano:
- non mostra alcun riferimento di riconoscimento valido (niente sede legale e/o operativa, niente nominativo del titolare dell’agenzia, niente numero di Licenza, nessun riferimento alla Prefettura di competenza, niente partita IVA o codice di iscrizione alla Camera di Commercio, niente numero di telefono, email o contatti vari). Noi, per esempio, siamo nella lista della Prefettura delle agenzie operative a Matera e provincia;
- non ha un sito internet o, se ne ha uno, al suo interno non vi sono informazioni sui servizi, sui contatti o sul listino prezzi (che per legge deve essere depositato in Prefettura);
- non aderisce ad alcuna associazione professionale di riferimento (è sempre preferibile, pur se non obbligatorio). Noi siamo associati con Federpol, che è la più grande associazione di agenzie investigative in Italia;
- non offre la possibilità di parlare e/o incontrare direttamente il titolare dell’agenzia per la sottoscrizione dell’incarico;
- non utilizza sistemi di pagamento tracciabili (POS e lettori di carte in generale). Evitate il pagamento tramite PostePay;
- non ha una scheda di Google Business Profile né recensioni su Google; nel caso la scheda Google fosse presente, occorre verificarne i dati e gli utenti che hanno rilasciato le recensioni (potrebbero essere utenti fake o comunque persone che non hanno mai assunto quell’abusivo).
- non fermatevi al primo risultato disponibile sui motori di ricerca, specie se si tratta di annunci sponsorizzati, né su marketplace, comparatori e directory che raggruppano diverse tipologie di professionisti: spesso è proprio lì che si trovano gli investigatori abusivi;
- scegliete le agenzie più vicine al luogo in cui effettuare l’indagine sia per ottenere una quotazione migliore che per la conoscenza del territorio delle agenzie locali rispetto ad agenzie di operanti in altre località;
- chiedete che vi venga mostrato o il tesserino di riconoscimento ministeriale o la licenza prefettizia, che può essere sia pubblicato sul sito internet dell’agenzia sia esibito dal titolare e/o dal personale operativo su strada nei controlli di sicurezza di tutte le forze dell’ordine;
- Una volta conclusa l’indagine, oltre al dossier investigativo, chiedete che vi venga rilasciata regolare fattura;
- diffidate di chi vi promette soluzioni al caso tramite installazioni di programmi spy nello smartphone e vi parla di intercettazioni telefoniche, microspie o comunque di acquisizione di informazione da fonti private.
- diffidate di chi vi parla di indagine da effettuarsi solo con “pedinamento elettronico GPS” (ricordiamo, a tal proposito, che il GPS è di solo ausilio tra gli strumenti che l’investigatore può utilizzare, come evidenziato dal D.M. 269/2010 articolo 5 comma 2): si rischia seriamente di incorrere nei reati di violazione della privacy e interferenze illecite nella vita privata, entrambi severamente puniti dal Codice Penale.
Con questa sorta di vademecum antiabusivismo, siamo certi saprete scegliere l’agenzia investigativa e l’investigatore professionista migliore per le vostre necessità. Noi siamo sempre disponibili a fornirvi una consulenza gratuita, quindi se avete bisogno di un’indagine privata o aziendale, contattateci pure.