Investigazione e psicologia
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30 Maggio 2021Abuso dei permessi legge 104/92: come vengono smascherati dagli investigatori privati
Come ben sappiamo i permessi Legge 104/92 vengono concessi a chi fa assistenza ad un famigliare disabile o non autosufficiente riconosciuto dall’Inps.
Dal punto Legislativo, la legge 104 è riferita alla legge del 05 Febbraio 1992 n° 104, riguardante l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone portatrici di handicap. È quindi una legge dedicata alle persone che soffrono di disabilità e a coloro che gli offrono assistenza.
Ogni soggetto che presta assistenza può chiedere al proprio datore di lavoro di poter usufruire di 3 giorni al mese (consecutivi o giornalieri) oppure divisi per ore di permessi retribuiti, proprio per far fronte alla necessità di assistere o svolgere mansioni per la persona disabile o non autosufficiente.
L’assistenza consisterebbe nell’accompagnare il disabile in una serie di faccende, oppure svolgere per suo nome e conto le stesse mansioni, ad esempio: andare da un medico per ritirare ricette, andare in farmacia, recarsi nei supermercati, pagare bollette e tutta una serie di attività di cui necessita il fruitore della legge 104 che altrimenti non potrebbe svolgere da solo.
Queste attività andrebbero svolte nell’arco della giornata (h24), precisando che possono essere svolte anche fuori quello che sarebbe stato l’orario di lavoro del dipendente “assistente” o più conosciuto con il termine in voga in questo momento di “caregiver”. Resta libera la facoltà di organizzare la giornata come meglio egli crede, con l’obbligo di prestare, comunque, la maggior parte del tempo giornaliero all’attività di sostegno o assistenza.
Abuso permesso 104
Molto spesso ai datori di lavoro arriva voce o hanno sospetti che i comportamenti dei loro dipendenti configurino l'abuso della Legge 104 e dei permessi previsti per proprie esigenze personali o per il semplice fatto di non voler lavorare per qualche giorno al mese, nascondendosi dietro questa possibilità concessa dal nostro sistema legislativo e sanitario.
I dubbi aumentano quando i giorni di permesso Legge 104 vengono richiesti all’avvicinarsi dei week-end, festività, o periodi di ferie, allungando così il periodo di assenza. Infatti, questi soggetti non fanno altro che sommare il permesso concesso dallo Stato con i giorni di ferie concessi dal datore di lavoro.
Molte sono le persone che richiedono e abusano di questi permessi. Gli abusi si concretizzano nello svolgere attività private che possono riguardare: lavori di manutenzione della propria casa o terreni, aiuti edili verso familiari, svolgimento di attività lavorative in nero o mere attività di vacanza o villeggiatura.
Investigatore privato per aziende
Per tutti questi motivi, il datore di lavoro esasperato, chiede aiuto alle agenzie investigative per attivare un’indagine aziendale utile a reperire prove che possano essere presentate in tribunale per una eventuale causa di licenziamento.
Ricordiamo che è un diritto del datore di lavoro proteggere il proprio patrimonio aziendale che verrebbe danneggiato da questi furbetti dipendenti in quanto i permessi sono retribuiti, sì dallo Stato, ma per il datore di lavoro significa assumere altra risorsa per le assenze oppure diminuire le ore di lavorazione.
L’investigatore privato agisce anche in pronto intervento, proprio perché le richieste dei permessi arrivano ai datori di lavori in tempi molto stretti. Per agevolare le agenzie investigative è necessario che i datori di lavoro dispongano di tutte le informazioni utili all’indagine.
Una volta conferito il mandato investigativo, l’investigatore inizia a ricercare prove per accertare se i permessi siano realmente utilizzati per assistere il proprio congiunto disabile o per fare i propri comodi.
A fine indagine se è emerso che il dipendete non ha prestato assistenza al disabile, il datore può decidere se applicare una forma di richiamo verso lo stesso oppure agire direttamente con il licenziamento per giusta causa, denunciando il lavoratore abusivo avendo commesso il reato di truffa nei confronti dello Stato, che gli ha rimunerato il permesso attraverso l’Inps.
I casi di abuso sulla legge 104 sono davvero tanti, in tutta Italia, senza alcuna distinzione geografica.
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