Evoluzione dell’investigatore in Puglia e Basilicata
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Ti è mai capitato di sospettare che il tuo partner, o la tua partner, ti tradisca?
Il primo pensiero che attraversa la mente quando notiamo comportamenti anomali da parte del partner è proprio il tradimento è ciò spinge a compiere azioni inconsuete.
Capita infatti che, per poter chiarire i propri dubbi, in molti decidano di improvvisarsi degli investigatori privati attraverso metodi eticamente poco corretti e illegali.
Controllare lo smartphone del partner
Una delle pratiche più diffuse per capire si ha a che fare con una situazione di infedeltà coniugale o comunque per accertare che il partner abbia o meno una relazione segreta è la sottrazione, all’insaputa della proprietario, del telefono cellulare per poter leggere, o meglio, spiare i messaggi sui social (WhatsApp, Facebook, Instagram ecc.), gli sms o controllare il registro delle chiamate.
Ebbene, spiare le chat e conversazioni del partner (o di qualunque altra persona) è un reato, anche se ciò può servire a procurare delle prove per far valere o difendere un proprio diritto in sede giudiziaria, ad esempio l’infedeltà coniugale ai fini dell’addebito della separazione.
App per spiare smartphone
Nonostante abbiamo appurato che queste attività sono sbagliatissime eticamente ed in termini legali, oggigiorno esistono in commercio diverse applicazioni con le quali è possibile controllare lo smartphone all’insaputa dei rispettivi proprietari. Installare queste app nel telefonino di un’altra persona, senza il suo consenso, per poter controllare messaggi e spostamenti è un reato punibile per legge.
La legge consente la vendita di questi software spia (spyware) solamente allo scopo di antifurto personale per il cellulare.
Come scoprire un tradimento legalmente?
Se il cosiddetto “fai da te” è caldamente sconsigliato, a chi è giusto rivolgersi se temi un tradimento?
Ebbene, se si è divorati dal dubbio e si vuole realmente mettere con le spalle al muro il presunto traditore, bisognerà comprovare le sue azioni con delle prove ineccepibili da reperire con metodi legali.
A tal proposito, la soluzione migliore è quella di rivolgersi ad un’agenzia di investigazione privata, nel nostro caso ad esempio offriamo una consulenza gratuita per capire modalità di intervento e costi per servizi investigativi.
Un professionista con regolare licenza, attraverso servizi di osservazione statica e dinamica (appostamenti e pedinamenti) pianificati all’interno di un conteso di rigido protocollo investigativo, garantiscono anonimato e riservatezza durante l’indagine con una altissima percentuale di successo.
Molte agenzie investigative, come l’Istituto Investigativo Nacucchi, offrono anche dei servizi di pronto intervento investigativo, per poter entrare immediatamente in azione e scoprire se eventuali appuntamenti o impegni sembrano “sospetti”.
Fino a che punto può spingersi un investigatore privato?
Parlando di investigazioni private, è necessario tuttavia chiarire un concetto chiave: non esistono autorizzazioni speciali che diano la possibilità a questi professionisti di intercettare o spiare alcun device o account, sia esso di posta elettronica, di Facebook, WhatsApp o di qualsivoglia social network.
Questi comportamenti sono assolutamente vietati a prescindere dal fatto che vengano compiuti da privati o da professionisti del settore.
In conclusione, nessun privato cittadino, poliziotto o investigatore è autorizzato ad:
- intercettare un telefono cellulare;
- installare software spia da remoto, ovvero, senza avere la disponibilità fisica del dispositivo cellulare;
- spiare o reperire le chat di WhatsApp;
- recuperare tabulati telefonici;
- geolocalizzare un telefono cellulare;
- Violare un sistema informatico per danneggiarlo o per acquisire informazioni riservate.